Bitcoin Vs moneta fiat

 

Diversamente dalle monete fiat (euro, dollari, sterline…) il bitcoin non è una moneta di “proprietà” di uno Stato o Governo e quindi non può essere oggetto di politiche monetarie e quindi il suo valore è determinato unicamente dall’incrocio tra domanda e offerta.

In questo senso il bitcoin è una moneta “onesta e trasparente”.

Approfondimento sulle monete fiat e la loro storia: link


 

LA POLITICA MONETARIA degli STATI

La politica monetaria è l’insieme degli strumenti con cui gli Stati modificano ed orientano la “loro” moneta al fine di raggiungere gli obiettivi della loro politica economica più in generale. In altre parole gli Stati possono “manipolare” il valore della loro moneta ed i loro cittadini ne subiscono passivamente gli effetti che talvolta sono positivi ma talvolta negativi.

Con le politiche monetarie “espansive” gli Stati aumentano la disponibilità della loro moneta sul mercato al fine di stimolare l’economia, con le politiche monetarie “restrittive” gli Stati ritirano liquidità dal mercato per far fronte al debito pubblico.

Gli strumenti tipici sono:

  • manovre sul tasso di sconto e quindi sul tasso di interesse; una riduzione del tasso di interesse stimola il credito e quindi il consumo e gli investimenti ma se gestita male può portare a crediti e mutui inesigibili (vedi subprime…).
  • emissione/stampa di nuova moneta (quantitative easing) aumenta ovviamente la moneta in circolazione e aiuta lo Stato a far fronte al suo debito pubblico. Però porta inflazione, ovvero riduzione del valore della moneta e l’aumento generalizzato dei prezzi;
  • emissione titoli di Stato: emettendo nuovi titoli, lo Stato ritira liquidità sul mercato e si finanzia ma aumenta il suo debito pubblico;
  • manovre sulla riserva frazionaria delle banche: la gran parte del danaro dei depositi bancari dei clienti viene reinvestito/prestato dalle banche. La riserva frazionaria è la percentuale di liquidità sui depositi che le banche tengono in casa. Normalmente è del 2 o 3%. Questa percentuale è imposta dallo Stato ed è una politica monetaria espansiva infatti determina il cosiddetto “moltiplicatore monetario“. In sostanza se un banca presta il 98% dei suoi depositi, questo 98% andrà a finire in un altra banca che a sua volta presterà il 98% del 98% dei depositi ricevuti e così avanti. Per effetto della riserva frazionaria quindi la liquidità nel mercato aumenta “fittizziamente” e notevolmente secondo questa formula: dato r il tasso di reserva frazionaria, la liquidità dei depositi si moltiplica per:  ( 1 – r ) / r   quindi con r = 2% il moltiplicatore monetario è 49.  L’insoluto di un credito alla fine di questa catena determina l’insoluto a cascata dei crediti precedenti e quindi il dissesto delle banche.

In generale le politiche monetarie sono una distorsione del mercato che determina al momento l’effetto desiderato ma poi c’è sempre l’altro lato della medaglia, ovvero un “prezzo” da pagare…


 

L’INFLAZIONE PROGRAMMATA di BITCOIN

Il bitcoin non può essere oggetto di niente di tutto ciò; è prevista un’immissione graduale di nuova moneta sul mercato che serve a pagare i miners ma tale immissione non solo non è arbitraria perché è pre-programmata ed immutabile ma è anche bassa, decrescente e tendente a zero.

Ciò fa di bitcoin una moneta addirittura “deflazionaria” e cioè che col tempo aumenta di valore.

Questa è la curva che rappresenta la quantità programmata di bitcoin sul mercato; oggi (ottobre 2017) ci sono circa 16,5 milioni di bitcoin sul mercato (pezzi) e per effetto della sua inflazione non supererà mai, in quantità, la quota dei 21 milioni di pezzi:


 

L’inflazione delle monete fiat invece è a discrezione delle Banche Centrali dei Governi e poi per l’effetto del moltiplicatore monetario l’offerta di moneta fiat viene ulteriormente moltiplicata per 40 o 50 volte. Ciò ci impoverisce (quasi) inconsciamente, e nei casi peggiori ci rovina come successe negli anni ’30 in Germania o come sta accadendo in questi giorni in Venezuela. Non di meno, la crisi del 2008 non avrebbe avuto luogo in assenza del moltiplicatore monetario che dà alle banche un “surplus” di liquidità che in quegli anni fu impiegata per concedere dei prestiti in modo “sconsiderato”, ovvero gli ormai famosi subprime.

Inoltre uno Stato per pagare il proprio debito può stampare “aggratis” nuova moneta e quindi saldare il suo debito facendolo di fatto pagare ai suoi cittadini per effetto indiretto dell’inflazione. Gli Stati si auto-limitano in tale pratica ad un livello diciamo “accettabile” perché stampare moneta senza limiti sarebbe un crimine vero e proprio contro i propri cittadini (basta vedere cosa sta accadendo in Venezuela in questi giorni). Ma se uno Stato ha un debito che lo strozza la “tentazione” di sforare il limite è forte…

 

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