ICO – Initial Coin Offering

 

Ethereum, nato dal fork di Ethereum Classic e portandosi dietro “the DAO” con le necessarie correzioni…, è divenuto il Sistema (criptovaluta + Blockchain) dal quale sono nate il 70% delle altcoin per mezzo di uno smart contract di volta in volta costruito ad hoc. Queste altcoin sono normalmente dei titoli, detti “token”, emessi da start-up innovative allo scopo di finanziarsi, sono cioè la nuova frontiera del crowdfunding. Queste start-up pubblicano su internet un documento chiamato “white paper” che racchiude una sorta di “business plan” + “road map” e offrono il loro “token” in prevendita ad un determinato prezzo di lancio normalmente espresso in Ether (ovvero la moneta di Ethereum). ll token così emesso è un titolo che darà diritto normalmente a delle royalties legate al progetto descritto nel white paper. Queste offerte di nuove Altcoin prendono il nome di ICO (Initial Coin Offering). Il contratto di adesione è uno smart contract grazie al quale chi desidera sottoscrivere/acquistare i token li paga inviando degli Ether e riceverà tali token in automatico sullo stesso suo wallet da cui ha inviato gli Ether. Successivamente, se questi token verranno listati su uno o più exchange, si creerà anche un loro mercato, similmente a quanto avviene con le azioni in borsa, e quindi potranno essere scambiati con estrema facilità ed il mercato stabilirà il loro valore. I token sono normalmente molto volatili in quanto il loro prezzo varia anche di molto nel tempo a seconda che il progetto si avvicini alla sua realizzazione o meno.

Quello delle ICO è un settore/mercato non regolamentato e si presta facilmente a delle truffe: spesso le ICO sono grandi operazioni di marketing che raccolgono molto interesse e quindi molto danaro ma poi il progetto non viene realizzato o resta a metà… Il problema della regolamentazione delle ICO è molto sentito, molti paesi stanno studiando delle norme specifiche, in altri paesi sono addirittura vietate e basta. In Europa le ICO sono “border-line” perché con le ICO l’investitore resta anonimo mentre la nostra legislazione impone che chi propone un investimento e poi raccoglie del capitale debba tenere un registro che riporti i nomi degli investitori e le loro rispettive “quote” di adesione. Ma al solito i modi per aggirare questa norma ci sono come ad esempio offrire un token/gettone, ovvero un token che rappresenta la “moneta” che servirà ad acquistare i servizi che il progetto stesso, una volta realizzato, offrirà. Ad es. un progetto che abbia per oggetto la realizzazione di un servizio telefonico potrebbe offrire dei token che rappresentano un “credito” per utilizzare tali servizi, una sorta di “prepagato” (che ovviamente in sede di lancio, di ICO, viene offerto ad un prezzo molto allettante…).

 

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