IL PROTOCOLLO INFORMATICO DI BITCOIN

 

Il Sistema Bitcoin è regolato dal Protocollo informatico di Bitcoin, ovvero da un insieme di regole, racchiuse in un software, che sono state scritte nell’interesse ed a garanzia dell’utente finale.

Può essere visto come la “Carta Costituzionale” del Sistema e, come tale, è immodificabile.

In esso sono stabilite ad esempio:

  • le regole affinché un ordine di pagamento in bitcoin sia “lecito”, e quindi processabile dal Sistema;
  • la regola secondo cui la Blockchain continua sempre sul suo “ramo più lungo” (si capirà più in là il significato di questa regola…);
  • “le regole di ingaggio” per i miners, ovvero per gli “addetti alla sicurezza” del Sistema, e cioè stabilisce come e sotto quali vincoli devono svolgere il loro lavoro (Proof of work, Difficulty…) e quale sia il loro compenso (reward).

Un’aspetto fondamentale del Protocollo è la sua immodificabilità.

Il Protocollo è un software open-source e quindi un programmatore non ha o non avrebbe alcuna difficoltà a modificarlo ed anzi, a dire il vero, ciò avviene anche con una certa frequenza. Capita infatti che periodicamente il Protocollo debba essere aggiornato per esigenze puramente evolutive dei sistemi informatici (up-grades) oppure perché si è notato che alcune regole potrebbero garantire meglio la sicurezza degli utenti se riscritte in modo da essere solamente “più restrittive”.

In generale una modifica del Protocollo viene detta Fork, ed in presenza di modifiche di routine come quelle ora accennate si parla di Soft Fork.

La community di bitcoin è un’ambiente “libero” e può capitare che una parte di essa ritenga utile o necessario che alla moneta vengano apportate delle modifiche sostanziali, mentre un’altra parte della community non sia d’accordo. In questo caso si parla di Hard Fork da cui nasce una nuova moneta che porterà con se le nuove regole.

Quindi in caso di Hard Fork la vecchia moneta, il bitcoin originale in questo caso, non subisce modifiche al suo Protocollo: il Protocollo modificato verrà applicato solo al “nuovo bitcoin” e sarà poi il mercato, e quindi gli utenti, a decidere quale delle due monete sia la migliore decidendo di adottare più una moneta piuttosto che l’altra.

Come descritto nella sezione delle Altcoin, gli esempi più famosi di Hard Fork sono stati quelli da cui sono nate le criptovalute Ethereum (dal fork su Ethereum Classic) e Bitcoin Cash o Bitcoin Gold (dal fork di Bitcoin). I Soft Fork sono molto più frequenti ma essendo delle semplici up-grades, e dai quali non nasce una nuova moneta, non fanno notizia e passano inosservati.

NB: il Protocollo Informatico di Bitcoin è un software open-source e quindi il suo codice è leggibile da tutti e quindi chiunque abbia le necessarie competenze è in grado di segnalare se qualche modifica non sia appropriata e/o in linea con la filosofia Bitcoin (onestà e tutela dell’utente). La community degli sviluppatori in questo campo è molto ampia ed agguerrita e quindi un tentativo di abuso verrebbe immediatamente evidenziato, divulgato e stroncato sul nascere.

I Forks, Soft Forks e Hard Forks, andrebbero approfonditi ulteriormente ma per farlo è necessario prima sapere cosa sia la Blockchain, chi siano i miners e cosa sia una chiave privata ed un indirizzo bitcoin. Questi argomenti sono tutti trattati nei prossimi paragrafi e quindi, per il momento, mi limito a segnalare questo link di approfondimento sui Fork che consiglio di leggere al termine di questo capitolo: Soft Fork e Hard Fork


Nel paragrafo successivo andremo a vedere quali informazioni sono contenute in un ordine di pagamento in bitcoin e dove, una volta verificata la loro “leicità”, saranno memorizzate per diventare a tutti gli effetti una transazione del Sistema Bitcoin:

 

                                  

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